Reti cliniche di patologia: 1° incontro di riconduzione rete terapia del dolore e cure palliative - evento del 6 dicembre 2021
Il concetto di rete clinico assistenziale, previsto nel Decreto Ministeriale 70/2015 “Regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera”, ha l’obiettivo di assicurare che la presa in carico globale del paziente avvenga in condizioni di appropriatezza, efficacia, efficienza, qualità e sicurezza delle cure, mettendo in relazione professionisti, strutture e servizi che erogano interventi sanitari e sociosanitari di tipologia e livelli diversi. La rete individua i nodi e le relative connessioni definendone le regole di funzionamento, il sistema di monitoraggio, i requisiti di qualità e sicurezza dei processi e dei percorsi di cura, di qualificazione dei professionisti e le modalità di coinvolgimento dei cittadini (Agenas)
L’attivazione di Reti Cliniche è uno dei temi centrali nella programmazione sanitaria, nella misura in cui si ritiene possano rappresentare una risposta alla complessità e alla frammentazione dei sistemi di offerta e una strategia per orientare i servizi dedicati ai soggetti interessati. Per realizzare l’obbiettivo di assicurare una più efficace integrazione dei servizi per il cittadino è necessaria la condivisione sia dei modelli organizzativi adottati per la gestione delle Reti Cliniche regionali, sia dei PDTA/Linee di Indirizzo elaborati dalle reti stesse. La condivisione permette infatti di riprogettare l’offerta sanitaria con cui si integrano in modo efficace i professionisti, si coordinano i servizi e si attivano le diverse Aziende del SSR.
I PDTA elaborati dalle Reti possono essere considerati uno strumento di governance per innalzare la qualità delle cure non solo nei termini del contenuto tecnico-specialistico, ma anche nella riduzione della frammentazione dei servizi e delle iniquità delle prestazioni offerte.
Un PDTA deve essere inserito in un processo di miglioramento costante grazie al monitoraggio rispetto al raggiungimento degli standard di cura e deve mantenere la sua unitarietà in termini di corresponsabilità dei professionisti che intervengono nei diversi segmenti del percorso, di tempi e di equità di accesso per la popolazione target.
L’ applicazione operativa di un PDTA necessita del coinvolgimento di tutte le professionalità che operano all’interno delle organizzazioni e operano nei diversi contesti assistenziali, anche locali in quanto facilita la conoscenza e la diffusione del percorso fra i diversi attori e negli “snodi” previsti nel percorso stesso. Il PDTA diventa in tal modo uno strumento che può migliorare l’appropriatezza clinica ed organizzativa nella gestione di pazienti affetti da specifiche malattie, sia acute che croniche, permettendo una gestione attiva e programmata della patologia.
Il presente incontro nasce dalla volontà di definire gli obbiettivi e le azioni necessarie a favorire la conoscenza dei PDTA e dei documenti di indirizzo prodotti dalle Reti e facilitarne l’adozione all’interno delle diverse organizzazioni.
Il percorso formativo proposto risponde ad alcuni mandati prevalenti:
- orientare i percorsi di cura e migliorare le performances e gli esiti nelle specifiche patologie oggetto del PDTA;
- sostenere lo sviluppo ed il coinvolgimento dei diversi operatori professionali lungo tutto il percorso di cura;
- sostenere lo sviluppo ed il coinvolgimento dei cittadini;
- accompagnare i processi di riorganizzazione;
- alimentare la diffusione di una cultura del risultato e della responsabilità nei processi.
AGENDA DELLA GIORNATA
- brevi cenni su Reti Cliniche, PDTA e metodologia documentale
- documento gestione reti cliniche
- nuclei funzionali e link professional aziendali: funzioni e mandati
- responsabilità e obiettivi gruppo di coordinamento e coordinatore di rete
- il Piano di Rete
- attività "trasversali" ARCS e Cabina di regia